GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Francesco Adorno, in call, descrive la scoperta del bunker
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Francesco Adorno, in call, descrive la scoperta del bunker
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Andrea Borgnino, in call, descrive l’attività del CNR e dell’Istituto di Metrologia fondati da Guglielmo Marconi
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Maurizio Vico descrive l’attività di Fondazione Mirafiori
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Maurizio Vico descrive l’attività di Fondazione Mirafiori
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Giovanni Salierno in walkabout
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Adriano Alessandria, operaio Fiat oramai in pensione, descrive la sua esperienza nel Lingotto e i 37 giorni di sciopero di Mirafiori
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Daniela Re descrive l’attività di Piemondo ONLUS
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
L’Intelligenza Artificiale descrive l’attività del Salotto di Miranda, una sperimentazione condotta da Daniela Calisi e dalla comunità di Borgo Rossini
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Daniela Calisi descrive l’attività del Salotto di Miranda
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Diego Montemagno descrive l’attività di associazione ACMOS
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Antonino Iuorio tra gli interpreti di “Ultimi giorni dell’umanità”
di Kraus-Ronconi a Torino-Lingotto (1990)
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Antonino Iuorio tra gli interpreti de “Gli ultimi giorni dell’umanità”
di Kraus-Ronconi a Lingotto (1990) ricorda quell’esperienza
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Antonino Iuorio tra gli interpreti de “Gli ultimi giorni dell’umanità”
di Kraus-Ronconi a Lingotto (1990) ricorda quell’esperienza
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Antonino Iuorio tra gli interpreti de “Gli ultimi giorni dell’umanità”di Kraus-Ronconi a Lingotto (1990) ricorda quell’esperienza
Karl Kraus – “Gli Ultimi Giorni dell’Umanità” (edizione RAI,1991)
GeoPodcast de La Radio che Cammina nelle periferie eccentriche di Torino
Nel 1990 al Lingotto, quando quella fabbrica ormai chiusa non era ancora rigenerata, andò in scena uno spettacolo memorabile: “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus messo in scena, (meglio in “espace”, un clamoroso “site specific”) da Luca Ronconi per il Teatro Stabile di Torino. In quel testo scritto tra il 1916 e il 1922 Kraus non solo denunciava l’assurdità della I° Guerra Mondiale ma presagiva una civiltà delle macchine fondata sul rumore assordante di linotipie e rotative per la stampa. I conflitti s’intrecciano con la comunicazione, in un gorgo di falsificazioni. Ancor di più oggi.
In quella fabbrica, protagonista del Biennio Rosso (la rivolta operaia nel 1919-20), nella Sala Presse decine di attori su piattaforme semoventi e binari con vecchie locomotive, furono protagonisti di un’operazione che consacrò Torino come capitale culturale del Paese, a partire da una rigenerazione urbana che dava forma alla riconversione industriale.
Karl Kraus – “Gli Ultimi Giorni dell’Umanità” (edizione RAI,1991)
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Nel 1990 al Lingotto, quando quella fabbrica ormai chiusa non era ancora rigenerata, andò in scena uno spettacolo memorabile: “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus messo in scena, (meglio in “espace”, un clamoroso “site specific”) da Luca Ronconi per il Teatro Stabile di Torino. In quel testo scritto tra il 1916 e il 1922 Kraus non solo denunciava l’assurdità della I° Guerra Mondiale ma presagiva una civiltà delle macchine fondata sul rumore assordante di linotipie e rotative per la stampa. I conflitti s’intrecciano con la comunicazione, in un gorgo di falsificazioni. Ancor di più oggi.
In quella fabbrica, protagonista del Biennio Rosso (la rivolta operaia nel 1919-20), nella Sala Presse decine di attori su piattaforme semoventi e binari con vecchie locomotive, furono protagonisti di un’operazione che consacrò Torino come capitale culturale del Paese, a partire da una rigenerazione urbana che dava forma alla riconversione industriale.
Karl Kraus – “Gli Ultimi Giorni dell’Umanità” (edizione RAI,1991)
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Nel 1990 al Lingotto, quando quella fabbrica ormai chiusa non era ancora rigenerata, andò in scena uno spettacolo memorabile: “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus messo in scena, (meglio in “espace”, un clamoroso “site specific”) da Luca Ronconi per il Teatro Stabile di Torino. In quel testo scritto tra il 1916 e il 1922 Kraus non solo denunciava l’assurdità della I° Guerra Mondiale ma presagiva una civiltà delle macchine fondata sul rumore assordante di linotipie e rotative per la stampa. I conflitti s’intrecciano con la comunicazione, in un gorgo di falsificazioni. Ancor di più oggi.
In quella fabbrica, protagonista del Biennio Rosso (la rivolta operaia nel 1919-20), nella Sala Presse decine di attori su piattaforme semoventi e binari con vecchie locomotive, furono protagonisti di un’operazione che consacrò Torino come capitale culturale del Paese, a partire da una rigenerazione urbana che dava forma alla riconversione industriale.
Karl Kraus – “Gli Ultimi Giorni dell’Umanità” (edizione RAI,1991)
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Nel 1990 al Lingotto, quando quella fabbrica ormai chiusa non era ancora rigenerata, andò in scena uno spettacolo memorabile: “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus messo in scena, (meglio in “espace”, un clamoroso “site specific”) da Luca Ronconi per il Teatro Stabile di Torino. In quel testo scritto tra il 1916 e il 1922 Kraus non solo denunciava l’assurdità della I° Guerra Mondiale ma presagiva una civiltà delle macchine fondata sul rumore assordante di linotipie e rotative per la stampa. I conflitti s’intrecciano con la comunicazione, in un gorgo di falsificazioni. Ancor di più oggi.
In quella fabbrica, protagonista del Biennio Rosso (la rivolta operaia nel 1919-20), nella Sala Presse decine di attori su piattaforme semoventi e binari con vecchie locomotive, furono protagonisti di un’operazione che consacrò Torino come capitale culturale del Paese, a partire da una rigenerazione urbana che dava forma alla riconversione industriale.
Karl Kraus – “Gli Ultimi Giorni dell’Umanità” (edizione RAI,1991)
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Nel 1990 al Lingotto, quando quella fabbrica ormai chiusa non era ancora rigenerata, andò in scena uno spettacolo memorabile: “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus messo in scena, (meglio in “espace”, un clamoroso “site specific”) da Luca Ronconi per il Teatro Stabile di Torino. In quel testo scritto tra il 1916 e il 1922 Kraus non solo denunciava l’assurdità della I° Guerra Mondiale ma presagiva una civiltà delle macchine fondata sul rumore assordante di linotipie e rotative per la stampa. I conflitti s’intrecciano con la comunicazione, in un gorgo di falsificazioni. Ancor di più oggi.
In quella fabbrica, protagonista del Biennio Rosso (la rivolta operaia nel 1919-20), nella Sala Presse decine di attori su piattaforme semoventi e binari con vecchie locomotive, furono protagonisti di un’operazione che consacrò Torino come capitale culturale del Paese, a partire da una rigenerazione urbana che dava forma alla riconversione industriale.
Karl Kraus – “Gli Ultimi Giorni dell’Umanità” (edizione RAI,1991)
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Nel 1990 al Lingotto, quando quella fabbrica ormai chiusa non era ancora rigenerata, andò in scena uno spettacolo memorabile: “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus messo in scena, (meglio in “espace”, un clamoroso “site specific”) da Luca Ronconi per il Teatro Stabile di Torino. In quel testo scritto tra il 1916 e il 1922 Kraus non solo denunciava l’assurdità della I° Guerra Mondiale ma presagiva una civiltà delle macchine fondata sul rumore assordante di linotipie e rotative per la stampa. I conflitti s’intrecciano con la comunicazione, in un gorgo di falsificazioni. Ancor di più oggi.
In quella fabbrica, protagonista del Biennio Rosso (la rivolta operaia nel 1919-20), nella Sala Presse decine di attori su piattaforme semoventi e binari con vecchie locomotive, furono protagonisti di un’operazione che consacrò Torino come capitale culturale del Paese, a partire da una rigenerazione urbana che dava forma alla riconversione industriale.
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Diego Montemagno descrive l’attività di associazione ACMOS
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Daniela Re descrive l’attività di Piemondo ONLUS
Podcast tratto dalla narrazione degli studenti della classe 2°B 2024/2025 in dialogo con Carlo Infante
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Podcast tratto dalla narrazione degli studenti della classe 2°B 2024/2025 in dialogo con Carlo Infante
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Podcast tratto dalla narrazione degli studenti della classe 2°B 2024/2025 in dialogo con Carlo Infante
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Podcast tratto dalla narrazione degli studenti della classe 2°B 2024/2025 in dialogo con Carlo Infante
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Podcast tratto dalla narrazione degli studenti della classe 2°B 2024/2025 in dialogo con Carlo Infante
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Podcast tratto dalla narrazione degli studenti della classe 2°B 2024/2025 in dialogo con Carlo Infante
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Podcast tratto dalla narrazione degli studenti della classe 2°B 2024/2025 in dialogo con Carlo Infante
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Podcast tratto dalla narrazione degli studenti della classe 2°B 2024/2025 in dialogo con Carlo Infante
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Podcast realizzato con gli studenti della classe 1°B 2023/2024
Liceo Classico-Linguistico-Scienze Umane M.T. Cicerone
Docente: Elena De Santis | Performing Media Maker: Roberto De Luca
Paesaggi Umani 2024 Walkabout nel “giardino vitruviano” del Parco Archeologico del Celio con gli studenti del Liceo “Cicerone” di Frascati.
Durante il cammino si ascolta al telefono Walter Tocci progettista del CArMe (Centro Archeologico Monumentale di Roma) che tende a connettere il Foro Romano e tutta la dimensione aulica centrale alle direttrici degli acquedotti e delle antiche vie, come la Via Latina.
Paesaggi Umani 2024 Walkabout nel museo degli Internati Militari Italiani con gli studenti del Liceo “Cicerone” di Frascati
Link al museo: https://www.museovitediimi.it/
Si incontra Rosina Zucco direttrice del Museo “Vite di IMI” Internati Militari Italiani allestito nella sede centrale dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’internamento, dalla guerra di Liberazione e loro familiari(ANRP)
La biodiversità e l’insostenibilità dell’Antropocene
Il 18 novembre in Cava Fabretti per i Goal 11: smart community, Goal 15: biodiversità, Goal 2: cibo, Goal 13: emergenza climatica, Goal 3: salute si va in un walkabout La biodiversità e l’insostenibilità dell’Antropocene. Conversazione peripatetica nella Cava Fabretti – da cui per decenni sono stati estratti pozzolana, tufo e selci, ovvero i sanpietrini (non propriamente basalto, ma leucitite), frutto della colata piroclastica prodotta 280.000 anni fa dall’eruzione del Vulcano Laziale dei Colli Albani – che oggi si rivela non solo enclave selvatica ma potenziale e nuovo Bosco Parrasio, scenario di un “museo dappertutto” dell’Antropocene. Ascoltando personaggi chiave come Cristina di Svezia che nel XVII secolo fondò, a Roma, l’Arcadia con Raffaele Fabretti, consigliere di tre Papi. E’ stato con noi il suo discendente con cui ricomporre le tracce di memoria della prima Arcadia, verso quella futura. E’ Giorgio Fabretti, erede di Raffaele Fabretti fondatore nel XVII secolo dell’Arcadia, primo istituto di ricerca scientifico e poetica, conseguente all’Accademia Reale di Scienze istituita da Cristina di Svezia, con Cartesio, a Stoccolma, l’Atene del Nord.
progetto 17 goal ONU in 17 luoghi per 8xMille Valdese
Giorgio Fabretti, antropologo e filosofo della scienza
PARSIFAL. Un Parco Fluviale verso il mare per Tor di Valle
Il 17 novembre alla Casa del Quartiere Tor di Valle si affrontano i Goal 11: smart community, Goal 15: biodiversità, Goal 12: economia circolare, Goal 14 : mare, Goal 17: partnership in walkabout Per un Parco Agricolo e Fluviale verso il mare a Tor di Valle. Si torna (vedi report di un walkabout fatto in quel tratto tempo fa) a riflettere sul senso di rigenerazione non solo urbana che in quella prateria di Tor di Valle insorge come disagio di fronte al paradosso urbanistico di progetti assurdi come quelli dello Stadio della Roma, ormai svaniti. Si è in un “meandro” tra Decima, con l’impronta architettonica di Luigi Moretti, e l’area golenale del Tevere, costeggiando l’ippodromo fantasma di Lafuente, ormai spazio di discarica selvaggia. Un’azione di urbanismo tattico ragionando-camminando di un Parco Fluviale che possa diventare una cerniera tra la città e il futuro porto turistico di Fiumicino.
progetto 17 goal ONU in 17 luoghi per 8xMille Valdese
Enrico Cerioni, architetto SYNCROSTUDIO
Antonella Trocino, economista
Titta Vadalà, cittadina attiva di Tor di Valle
CityKid. Il quartiere a misura dei più giovani
L’ 8 novembre, coinvolgiamo i ragazzi e i docenti dell’ Istituto sulle tematiche Goal 1: povertà, Goal 4: educazione, Goal 10: diseguaglianza, Goal 5: donne, Goal 16: legalità in walkabout CityKid. Il quartiere a misura dei più giovani . Si inizia con un’”incursione dolce” all’interno del Liceo Amaldi, incontrando la Dirigente Scolastica che, con orgoglio, dichiara come quel Liceo che sta al centro di uno dei quartieri di Roma più poveri e pervasi dall’illegalità sia stato riconosciuto come uno dei migliori della Capitale. La grande maggioranza di quei ragazzi tra qualche anno farà la richiesta d’iscrizione a quell’Istituto e il fatto stesso di esplorarlo li entusiasma. Il fatto poi che nella Palestra trovino delle installazioni di Realtà Virtuale Empatica li sorprende, nel modo migliore. Tornando a scuola il walkabout diventa un’occasione d’oro per fare Apprendimento Dappertutto, guardandosi intorno, accostando la “Torre della Legalità” (uno dei condomini affrancato dalla malvivenza) a prati selvatici dove troviamo anche dei funghi (marasmius oreades).
Laura Palmieri, docente IC Acquaroni
I Paesaggi Umani con i piedi per terra e la testa nel cloud
Il 16 novembre a Biblioteca Villa Leopardi usiamo i Goal 9: innovazione digitale, Goal 11: smart community per dinamizzare il walkabout I Paesaggi Umani con i piedi per terra e la testa nel cloud che introduce il talk-evento sul libro-librido Performing Media – un futuro remoto . Un’occasione ghiotta per inquadrare l’obiettivo dell’innovazione digitale nel percorso di ricerca sul performing media. Un ambito che riguarda sempre più lo sviluppo delle tecnologie dei nuovi media interattivi, immersivi, mobili e geolocalizzati. I media possono diventare così performanti in via direttamente proporzionale alle nostre azioni innestate a progettazioni culturali ed educative. Ciò sta creando un nuovo paradigma per ciò che definiamo cultura: il rapporto tra uomo e mondo non è solo mediato da tecnologie meramente intese come strumenti ma comporta un’integrazione sensibile tra il naturale e l’artificiale, creando nuove opportunità di evoluzione antropologica e culturale.
Performing Media, l’innovazione adattiva
Il 31 ottobre, al Link Campus University si tratta dei Goal 4: educazione, Goal 9: innovazione digitale con il walkabout Performing Media, l’innovazione adattiva integrato ad un talk con screening web e conversazione che si definisce Experience Lab nel momento in cui è combinata con l’esplorazione partecipata che associa il camminare con i piedi per terra con il riflettere con la testa nel cloud.
I paesaggi umani dell’acquedotto che è diventato casa e scuola
Il 2 novembre 2023, al Parco degli Acquedotti si affrontano i Goal 4: educazione, Goal 6: acqua pubblica nel walkabout I paesaggi umani dell’acquedotto che è diventato casa e scuola. La conversazione radionomade si è svolta itinerante tra gli acquedotti, in un’area che dall’antichità rappresenta un crocevia delle rete idrica che avrebbe dissetato Roma, con gli acquedotti Anio Vetus, Marcia, Tepula, Iulia, Claudio, Anio Novus, Mariana e Felice. Un genius loci straordinario che esprime il valore dell’acqua come Bene Comune e che ad un certo momento della storia (dopo i bombardamenti del 1943) si rivelò, con le grandi arcate degli acquedotti, rifugio per gli sfollati. Per decenni quel luogo fu trasformato in casa d’emergenza per gli “ultimi” che approdavano a Roma cercando lavoro sull’onda del Boom Economico. Quell’area fu considerata la Calcutta d’Europa (non a caso vi fu realizzata la prima casa europea di Madre Teresa di Calcutta) con uno “slum” addensato da migliaia di senza tetto.
progetto 17 goal ONU in 17 luoghi per 8xMille Valdese
Fridanna Maricchiolo, docente Dipartimento di Scienze della Formazione Università degli studi ROMA TRE
La sentiment analysis dei 17 goal in 17 luoghi
Il 30 novembre, la prima sessione del progetto nelle sue 17 azioni sui 17 goal si conclude al Palazzo Merulana con il talk-performance dIAlogos – giocare con l’Intelligenza artificiale per non esserne giocati, progetto di NuvolaProject per Urban Experience con Gaia Riposati e Massimo Di Leo (NuvolaProject), introduce Carlo Infante, su Goal 9: innovazione digitale, Goal 5: donne, Goal 17: partnership. Si è mostrato come l’intelligenza artificiale possa far riverberare i 17 goal dell’Agenda 2030 creando consapevolezza attraverso una Nuvola interattiva; o ancora come si possa parlare di femminicidio con le parole di Shakespeare recitate da un quadro del Cinquecento animato da performance attoriali e modelli di intelligenza artificiale che ridanno vita a Lucrezia Romana. Dopo questo viaggio di ricognizione fra Reale, Virtuale e Realtà Aumentata, la serata si è conclusa con la performance dIAlogos in una sottile interazione teatrale e artigiana con l’Intelligenza Artificiale.
Il 23 novembre dalla Casa Tecnologie Emergenti (Stazione Tiburtina, davanti a binario 17) si va verso gli Studios sulla Via Tiburtina in walkabout Tra startup e teatri di posa. Si tratta di Goal 9: innovazione digitale, Goal 7: energia pulita, Goal 13: emergenza climatica, Goal 3: salute, Goal 8: lavoro, Goal 2: cibo, Goal 12: economia circolare, Goal 17: partnership. Si è esplorata la molteplice declinazione dell’innovazione, partendo dalla Casa Tecnologie Emergenti, incubatore di start up, in un ambiente ad alto valore formativo per le imprese digitali. Lungo la via Tiburtina, conversando con i vari stakeholder, contattati anche al telefono (dopotutto il walkabout è una “radio che cammina”) si è giunti ad un luogo storico del cinema italiano, gli Studios. Era il 1947, nel primissimo dopoguerra, quando vi venne girato il film “Accidenti alla guerra!” di Giorgio Simonelli, con Nino Taranto, negli Stabilimenti De Paolis – IN.CI.R. (Industrie Cinematografiche Romane) appena ricostruiti, dopo i bombardamenti subiti, ridestando le architetture di Antonio Valente (lo stesso che realizzò il Centro Sperimentale di Cinematografia), che nel 1938 aveva progettato i teatri di posa al terzo chilometro della Via Tiburtina. E’ evocando quel film che si è mosso il walkabout per un’esplorazione – brainstorming radionomade negli stabilimenti tiburtini, in collaborazione con WREP-Webreporter.
progetto 17 goal ONU in 17 luoghi per 8xMille Valdese
Paolo Di Giamberardino, ricercatore Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale Sapienza Università di Roma
Igor Wolfgang Schiaroli, WREP
Marco Ciarletti, SOONAPSE
Il 29 novembre, di nuovo al Parco Acquedotti, uno dei luoghi più densi di paesaggi umani di Roma, per trattare dei Goal 4: educazione, Goal 6: acqua pubblica, Goal 11: smart community, Goal 17: partnership. Il walkabout L’acqua bene comune con gli studenti del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre si è svolto come una conversazione itinerante tra gli acquedotti Anio Vetus, Marcia, Tepula, Iulia, Claudio, Anio Novus, Mariana e Felice, la plastica conferma di come quel luogo sia emblema archetipico dell’universalità dell’acqua come bene comune. Abbiamo ripercorso, ascoltando le voci dei protagonisti delle lotte di cinquant’anni fa (tra cui anche quella di Massimiliano Fiorucci, oggi rettore dell’Università degli Studi Roma Tre), le azioni educative e di riscatto sociale di Don Roberto Sardelli nell’acquedotto Felice. E’ stata inoltre evocata la maggior tragedia idrogeologica italiana, quella del Vajont, ascoltando un frammento dell’orazione civile di Marco Paolini, sulla base di un’esperienza già svolta in quel luogo. Un metodo, questo del walkabout, che permette di impattare con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle nazioni unite dell’agenda 2030, quali educazione, acqua pubblica, disuguaglianze, parole chiave che nel pomeriggio in classe, al Dipartimento di Scienze della Formazione, hanno visto emergere anche: riqualificazione, coinvolgimento, setting educativo esperienziale, relazioni, apprendimento dappertutto, ignoto, ibridazione, evoluzione, invisibilità, amplificazione, frammentarietà, stratificazione, spaesamento, disuguaglianze, immersivo, sensorialità. Si è poi riflettuto su quanto l’innovazione tecnologica possa diventare veicolo di conformismo mentre il coinvolgimento e la partecipazione attiva nella cooperazione possono ammortizzare quell’inerzia convenzionale, promuovendo innovazione adattiva.
30 ottobre 2023 a Tor Bella Monaca con 3 workshop rivolti a studenti e docenti del Liceo Amaldi, trattando dei Goal 1: povertà, Goal 4: educazione, Goal 9: innovazione digitale, Goal 10: diseguaglianza, Goal 16: legalità in connessione ad un altro progetto avviato con Ministero della Cultura e Roma Capitale, Performing Media nella Periferia Eccentrica. Nell’articolazione dell’attività è emersa una parola chiave che attraversa tutti quegli obiettivi: Cittadinanza Educativa. L’intervento all’Amaldi si è articolato in due sessioni, una, in prima mattinata, alla sede centrale e l’altra, alle ore 11, alla succursale.
Stessi focus nel pomeriggio con i docenti dell’Istituto Comprensivo Via Acquaroni con cui si è definita una formula decisamente adeguata: giocare i media per non essere giocati. Un processo ludico-partecipativo decisivo per ragazzi che non sono più bambini ma non ancora adolescenti. Un incontro funzionale alla co-progettazione dell’evento che la scuola sta preparando per il 22 novembre, per l’inaugurazione di due piazzette connotate dalla toponomastica al femminile.
L’inaugurazione delle nuove piazze per un quartiere da re-immaginare con una toponomastica al femminile
Il 22 novembre a Tor Bella Monaca, presso l’I.C.Acquaroni, talk e convivio Per un quartiere da Re-Immagnare.Il filo D’Arianna nell’inaugurazione delle nuove piazze con una toponomastica al femminile sui Goal 5: donne, Goal 4: educazione, Goal 2: cibo, Goal 11: smart community, Goal 5: donne, Goal 16: legalità, Goal 17: partnership. E’ stata un’occasione anche per riflettere su come in una periferia eccentrica come Tor Bella Monaca sia importante reinventare modelli educativi e culturali. A partire anche dalla toponomastica, dedicando a Malala Yousafzai, la blogger pakistana, e alla pittrice messicana Frida Kahlo, le piazzette prossime alla scuola e ridefinendo Torre della Legalità, uno dei condomini bonificati dalla delinquenza. In una prospettiva di rigenerazione urbana associata a quella culturale, come esposto da Tobia Zevi, assessore al Patrimonio di Roma Capitale. Emblematico poi che tutto sia convogliato in un bel convivio cucinato da Tarzanetto (uno dei “ragazzi di vita” di Pasolini) straordinario nonno cuoco e corsaro.
progetto 17 goal ONU in 17 luoghi per 8xMille Valdese
Guglielmo Caiazza, Dirigente IC Acquaroni
Laura Palmieri, docente IC Acquaroni
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